Verrà rimontata a piazza Testaccio, dove si
trovava fino al 1935
La Fontana delle Anfore torna a
casa
La Fontana delle Anfore torna al suo posto. Ci eravamo
abituati a vederla in piazza dell’Emporio, dove si trova dal 1935, ma ora viene
smontata pezzo per pezzo e entro dicembre dovrebbe essere rimontata a piazza
Testaccio, nel cuore del rione, dove era stata inaugurata il 28 ottobre 1926, in
occasione del quarto anniversario della marcia su Roma.
La fontana può essere considerata una celebrazione delle
anfore, che, gettate una sopra all’altra fin dal II secolo a. C., hanno dato
origine al monte Testaccio. Venne realizzata in seguito a un concorso vinto dal
giovane architetto Pietro Lombardi. In travertino, presenta una pianta circolare
ed è circondata da dodici colonnine su due diversi livelli. E’ divisa in quattro
settori radiali da altrettante rampe concentriche di sette gradini ciascuna,
delimitati ciascuno da balaustri che si ricollegano con mensole e volute
all’agglomerato verticale delle anfore, perno dell’intera composizione, con
unico zampillo centrale e vaschette laterali.
Uno zampillo d’acqua confluisce nella vasca che si viene a
determinare provenendo da un elemento della testata di ciascun balaustro.
All’estremità di ciascuna vasca che guarda verso il centro della fontana ci sono
una testa di caprone e uno stemma di Roma, mentre all’estremità opposta,
all’esterno, è un’anfora in rilievo con un semplice cannello da cui fuoriesce un
getto d’acqua.
L’intera composizione è smussata o arrotondata, a partire
dalla base su cui poggia la fontana, fino alla stele di testata di ciascuna
balaustra e ai morbidi angoli di innesto con il perno centrale.
La Fontana, che rappresenta un momento chiave nello
sviluppo stilistico del Lombardi, perché l’emblema del rione viene utilizzato
come elemento ornamentale dominante, presenta una particolarità: per la prima
volta sono stati uniti un grande gruppo ornamentale (le anfore nella parte
superiore) con fontanelle per poter bere. Una composizione decorativo-funzionale
che verrà adottata qualche anno più tardi nella fontana di piazza Mazzini.
A seguito di questa realizzazione, al Lombardi venne
assegnato l’incarico, l’anno successivo, di disegnare otto fontanelle per varie
parti di Roma, tutte con decorazioni riferite agli stemmi dei Rioni o alle
attività caratteristiche dei luoghi.
Negli ultimi tempi la fontana aveva subito una notevole
contrazione dell’originaria portata d’acqua, tanto che erano rimaste in funzione
solo le fontanelle, mentre il gruppo centrale e le vaschette erano a secco.
Ora, oltre ad essere spostata, sarà restaurata, grazie
anche ai disegni originali dell’opera, firmati da Pietro Lombardi, messi a
disposizione dal figlio ultraottantenne, Leonardo.
di
Antonio Venditti
16 ottobre 2014
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