Fu scoperto inseguendo un
povero tasso
Il Palazzo
Imperiale di Porto
La recente campagna di scavi diretta nel territorio di Fiumicino da
Simon Keay dell’University di Southampton in convenzione con la
Soprintendenza ai beni archeologici ha finalmente permesso di
conoscere la forma del cosiddetto Palazzo Imperiale di Porto, il
grandioso complesso monumentale a tre piani che si estendeva per
circa tre ettari. La fronte affacciata sul mare presentava un lungo
portico con doppio filare di colonne che si riflettevano nell’acqua.
Il progetto dell’opera deve forse attribuirsi all’architetto
preferito da Traiano, Apollodoro di Damasco. All’interno erano
pavimenti decorati da mosaici, pareti rivestite di marmi policromi,
soffitti voltati a botte, al piano terra una grande cisterna e
latrine nei primi due piani.
Ma la scoperta dell’eccezionale edificio risale a molto tempo fa e
avvenne in modo del tutto fortuito. Poco dopo la metà dell’Ottocento
il geografo francese Texier stava effettuando nella zona alcune
ricerche sull’interramento dei grandi fiumi del Mediterraneo. Uno
dei suoi operai aveva notato un tasso e lo stava inseguendo tra i
vari arbusti. La povera bestiola, però era riuscita a trovare scampo
rifugiandosi nel buco di un muro. L’operaio allora tentò di stanarlo
introducendo un bastone nel buco, che si rivelò straordinariamente
ampio. Furono tolte alcune pietre e lo spettacolo che si offrì era
davvero da mozzare il fiato: una grandissima sala, cui ne seguivano
molte altre. Qualche anno più tardi il principe Torlonia,
proprietario dell’area, fece eseguire gli scavi che gli permisero di
annettere alla sua collezione alcune bellissime sculture.
di
Cinzia Dal Maso
02 ottobre 2014
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