Riapre a Villa Torlonia il rifugio
antiaereo del Duce
Alla scoperta del bunker di Mussolini
E’ stato finalmente riaperto al pubblico il bunker che
Mussolini si era fatto costruire all’interno di Villa Torlonia, sulla via
Nomentana. Si tratta di un rifugio antiaereo, forse il più grande d’Italia,
scavato a una profondità di 6 metri e mezzo sotto il piazzale antistante il
Casino Nobile. Ha pianta a croce con gallerie a sezione circolare protette da
una copertura in cemento armato dallo spessore di quattro metri. Si tratta di un
nuovo elemento che viene ad accrescere il fascino e l’importanza storica di
questa splendida dimora nobile romana, voluta dal marchese Giovanni Torlonia,
che nel 1797 aveva acquistato una tenuta già appartenuta ai Pamphilj e ai
Colonna e ne aveva affidato la sistemazione a Giuseppe Valadier. L’architetto
aveva modificato e ampliato l’edificio padronale, edificato le scuderie,
rimaneggiato il Casino Abbati, inserito diverse fontane e organizzato il
giardino in viali simmetrici convergenti verso i vari edifici. Per gli arredi
della villa e degli altri edifici furono utilizzate opere d’arte acquistate o
provenienti da scavi.
Un primo rinnovamento della villa si ebbe con Alessandro Torlonia, figlio di
Giovanni, che ne incaricò nel 1832 Giovan Battista Caretti. Fu ampliato il
casino Nobile, il Casino Abbati divenne il Casino dei Principi e le scuderie
ricevettero un aspetto neogotico. Vennero edificate alcune piccole fabbriche a
decoro del parco: l'Anfiteatro, il Caffehaus, i Falsi Ruderi, il Tempio di
Saturno e la Tribuna con Fontana. Dopo il 1840 Quintiliano Raimondi (1794-1848)
progettò un Teatro e una Aranciera mentre a Giuseppe Jappelli venne affidata la
sistemazione dell'area a sud della Villa.
Agli inizi del Novecento, la villa ebbe nuova vita con Giovanni jr, nipote di
Alessandro: all’interno del muro di cinta furono costruiti i villini Medioevale,
Rosso e del Portiere. La Capanna Svizzera fu trasformata nella Casina delle
Civette. Arriviamo così al 1925, quando la Villa fu offerta come residenza a
Mussolini, che fino al 1943 alloggiò nel Palazzo, utilizzando il Villino
Medievale e la Limonia per la proiezione di filmati, feste e incontri culturali
e il Campo da Tornei come campo da tennis. Il Parco non subì particolari
interventi, tranne gli orti di guerra voluti dalla moglie del Duce. Nel giugno
del 1944 tutto il complesso fu occupato dalle truppe del comando anglo -
americano che vi rimasero fino al 1947, causando considerevoli danni; quando i
Torlonia ne tornarono in possesso provvidero solo a qualche intervento di
recupero.
Nel 1977 la Villa è stata espropriata dal Comune di Roma e dal 1978 è aperta al
pubblico. I recenti restauri l’hanno restituita a romani e turisti.
di
Alessandro Venditti
23 ottobre 2014
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