Colombari e
tombe a cappuccina sotto la circonvallazione Gianicolense
Scoperta una necropoli del IV secolo
Pochi centimetri sotto il manto stradale, sulla
trafficatissima circonvallazione Gianicolense, all’altezza della
chiesa dei Santi Patroni, torna alla luce una necropoli romana del
IV secolo d. C., straordinariamente conservata, a dispetto delle
automobili e degli autobus che ci sono passati sopra quotidianamente
per decenni. La scoperta è avvenuta occasionalmente, mentre gli
operai dell’Acea cambiavano alcune condotte. Certo però chi aveva
costruito quella via non poteva non sapere cosa stava occultando. Ma
erano altri tempi e altri comportamenti. Ora una squadra di cinque
operatori della cooperativa di scavi archeologici Sama, diretta
dall’archeologa della Soprintendenza speciale per i Beni
archeologici di Roma, continua a cercare strutture e reperti.
Intanto sono riemersi cinque colombari in laterizio, con le nicchie
che conservano ancora le olle in terracotta dove venivano deposte le
ceneri dei defunti, una strada romana e alcune tombe a cappuccina.
Quest’ultima tipologia di sepolture è piuttosto semplice, utilizzata
negli strati più modesti della popolazione: il corpo del defunto o i
suoi resti carbonizzati venivano deposti nel terreno e coperti da
tegole o da mattoni disposti a doppio spiovente. Le tegole
forniscono elementi utili alla datazione della tomba, anche se
occorre tener conto che spesso si tratta di materiali riutilizzati.
La nuova area archeologica si trova a pochi
passi da una catacomba ebraica utilizzata tra il III e il IV secolo
d. C., sotto alla quale si estendono due livelli di gallerie di una
cava del tufo Lionato di Monteverde, estratto dall’epoca romana fino
all’inizio del XIX secolo.