La magia
dell’Oriente per Zecchin e Cambellotti
Mostra
al Museo Boncompagni Ludovisi
Per chi si vuole tuffare in un’atmosfera di
sogno e fiaba, il museo Boncompagni Ludovisi, in via Boncompagni 18,
offre fino al prossimo 3 marzo una mostra da non perdere: “Zecchin
- Cambellotti e Le Mille e una notte”, che descrive attraverso una
serie di testimonianze la popolarità che la celebre raccolta di
novelle ebbe in Italia all’inizio del XX secolo e l’interesse che
suscitò per l’oriente.
Vittorio Zecchin (1878 – 1947), artista
muranese protagonista della stagione modernista italiana, realizzò
nel 1914 dodici pannelli dipinti su tela, con alcune storie de “Le
mille e una notte”, per la sala da pranzo
dell'Hotel Terminus a Venezia. In mostra sei di questi pannelli,
oggi proprietà del Museo di Ca' Pesaro a Venezia, insieme con una
alcuni vasi in vetro realizzati dall’artista per la ditta muranese
Venini.
Del romano Duilio Cambellotti (1876 – 1960) si
potranno ammirare le venti tavole a tempera da lui dipinte per
illustrare i due volumi de “Le mille e una notte” pubblicati sempre
nel 1914 dall'Istituto Editoriale Italiano di Milano nella collana
“Biblioteca dei ragazzi”.
Per ricreare l'ambiente in cui la raccolta di
novelle è stata generata, sono anche presentate - per concessione
del Museo Nazionale d'Arte Orientale di Roma - due mattonelle
persiane del XVIII secolo e una lucerna indiana a olio, che rievoca
la ormai mitica lampada di Aladino.
L’esposizione è curata da Mariastella Margozzi,
direttrice del Museo Boncompagni Ludovisi, insieme a Matteo Piccolo,
funzionario della Galleria Internazionale di Ca' Pesaro di Venezia,
e a Flora Parisi, funzionaria della Biblioteca Nazionale Centrale di
Roma. Il progetto di allestimento è dell'architetto Massimo Licoccia,
funzionario della Galleria nazionale d'arte moderna.
di
Annalisa Venditti
03 gennaio 2014
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