Storia, arte e leggenda nel libro di Antonio
Venditti
I cavalcavia di Roma
Sarà presentato martedì 11 marzo alle ore 19.00, nella Sala
Multimediale della Biblioteca Rispoli di Roma (piazza Grazioli 4) il libro di
Antonio Venditti “I cavalcavia di Roma. Itinerario tra storia, arte, leggenda” (Edilazio,
194 pagine, 20 euro).
Interverranno Antonietta Pasanisi, filmaker, e Giuseppe
Sanzotta, giornalista. Sarà presente l’Autore
Il libro accompagna il lettore in un piacevole itinerario
tra i 55 cavalcavia storici ancora presenti a Roma: espressioni di
un’architettura minore civile, certo non meno importante dell’edilizia
monumentale. Tipici del periodo medioevale, i cavalcavia persistono anche nelle
epoche successive. Uniscono case di comune abitazione o palazzi signorili,
sfruttando al massimo gli spazi urbani, e spesso sono stati impiegati per
ampliare lungo la strada le facciate degli edifici barocchi.
“Un modulo così frequente nel paesaggio urbano – spiega
l’archeologo Paolo Moreno nella prefazione – richiedeva l’elaborazione
monografica del sedimento storico. Ne viene un’esemplare sintesi tra memoria e
presenza, dagli strati archeologici agli abitatori dell’edilizia attuale: col
suo semplice paradigma, l’autore snida la storia dalla paralisi del passato, con
la speranza che se ne nutra il futuro di una capitale in decadenza”.
Alcuni cavalcavia – avverte Venditti – hanno avuto le
pareti affrescate, come gli Archi dei Cappellari, dei Granari, dei Banchi, della
Chiesa Nuova, di Grottapinta. Altri invece conservano immagini sacre a volte
miracolose, espressioni di arte e di fede popolare.
I cavalcavia di Roma possono anche essere considerati
elementi superstiti di una città sconvolta alla fine dell’Ottocento da un
pretestuoso rinnovamento edilizio, mentre a partire dal Settecento aveva
esercitato un grande fascino sui viaggiatori stranieri e aveva ispirato illustri
pittori. Purtroppo molti cavalcavia sono stati sacrificati - dalla fine del sec.
XVIII al sec. XIX - per motivi urbanistici spesso ingiustificati. Di alcuni
resta il ricordo negli acquerelli fine Ottocento di Ettore Roesler Franz.
Dall’Arco dei Borgia a quello dei Cenci, di piazza
Sempione, del quartiere Coppedè, di San Callisto, Santacroce, al cavalcavia del
Muro Torto, alla Madonna dell’Archetto, al Passetto di San Giovanni Decollato,
il libro di Venditti propone anche l’occasione per sopralluoghi e indagini sui
misteri e i segreti di Roma. Storie di strane percezioni e inspiegabili fenomeni
visivi e uditivi, fantasmi la cui origine è sepolta nella memoria e nel ricordo
di vite infelici o maledette: anche questo sono i cavalcavia storici di Roma.
Tutto un mondo sospeso tra leggenda e realtà, fra paure
ancestrali ed entità riposte dalla tradizione in un immaginario collettivo
sommerso. Ma anche un percorso alla ricerca delle espressioni più genuine di
fede e arte popolare che trovano una degna collocazione nelle edicole mariane.
La suggestione evocata dai cavalcavia ha fatto sì che nel
corso del tempo registi cinematografici e televisivi abbiano scelto alcune zone
di Roma con i cavalcavia in primo piano per accrescere l’alone di mistero delle
loro opere. Nel 1971 Daniele D’Anza ambientava l’inseguimento di Lucia,
l’episodio più famoso e intrigante dello sceneggiato televisivo “Il segno del
comando”, a via dei Tre Archi, all’arco degli Acquasparta e a quello di San
Trifone. Dario Argento sceglieva l’arcone del Quartiere Coppedè per esasperare
l’atmosfera horror che serpeggia nel film “Inferno”.
In occasione della presentazione del libro verrà inaugurata
nella galleria espositiva della sala Multimediale la mostra fotografica “I
cavalcavia di Roma”.
Ufficio
Stampa Praxilla: 328/9110434
di
Cinzia Dal Maso
12 febbraio 2014
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