Il commercio illegale di animali e
piante rappresenta uno dei più grandi mercati clandestini del mondo, per numero
di persone coinvolte e fatturato. E’ superato solo dal traffico di droga e da
quello di armi.
Ogni anno si estinguono circa 100
specie animali, mentre milioni di esemplari vivi vengono prelevati dal loro
ambiente naturale per diventare animali da compagnia o piante ornamentali. Per
non parlare del commercio di pellicce, pellame, legno.
Sono inconsapevolezza, ignoranza e
connivenza a favorire il commercio illegale, condotto da immense e capillari
organizzazioni criminali. Purtroppo anche i turisti diventano complici
inconsapevoli del traffico di animali e piante, quando tornano da un viaggio in
paesi esotici con un souvenir in carne e ossa allontanato per sempre dal suo
ambiente naturale, o "salvato" dalle mani di qualche commerciante senza scrupoli
nei poveri mercati locali. Nella maggior parte dei casi non si ha la minima
percezione di contravvenire alle norme vigenti, che prevedono anche sanzioni
penali.
Per accrescere l’attenzione su questi
scottanti temi, è nato al Bioparco di Roma – con la collaborazione con il Corpo
forestale dello Stato - il primo Museo Permanente del Crimine Ambientale: uno
spazio di circa 400 metri quadrati, diviso in sette sezioni tematiche,
inaugurato dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio
Martina.
In esposizione al Macri numerosi
reperti provenienti dalle operazioni di polizia giudiziaria effettuate negli
ultimi venti anni dal personale del Sevizio Cites del Corpo forestale dello
Stato, sia sul territorio nazionale che internazionale. Ne risulta uno spazio di
forte impatto emotivo sui visitatori, il cui allestimento è stato curato da
professionisti, artigiani, tecnici specializzati, insieme a esperti del settore
del cinema. I sistemi di videoproiezione, luci e audio sono stati configurati
mediante impianti e componenti professionali a tecnologia avanzata.
Il museo è aperto anche alle
scolaresche, che potranno fruire di uno specifico percorso didattico dedicato
agli animali in via d’estinzione e alla tematica del commercio illegale di fauna
e flora. E’ veramente importante, infatti, sensibilizzare i più giovani e
inculcare loro il rispetto per la natura che li circonda.
Una sezione del Museo è dedicata ai
reati contro gli animali e al bracconaggio. E’ prevista anche la realizzazione
di una emeroteca e una videoteca, dove raccogliere contributi specialistici.
Il Museo diventerà anche un punto
d’incontro per ricerche e dibattiti incentrati sulla legalità ambientale.