I suggestivi resti si vedono dalla
antica via Portuense
Il cosiddetto tempio di Portunus
Percorrendo l’antica via Portuense, nel comune
di Fiumicino, il primo edificio dell’antica Portus che attrae lo
sguardo del passante è ciò che resta del cosiddetto tempio di
Portunus, dell’inizio del III secolo d. C., la cui funzione resta
comunque incerta. Si trova all’estremità orientale dell’abitato,
presso la porta delle mura erette nel IV secolo da Costantino per
proteggere la città portuale dalla cui efficienza dipendeva la vita
stessa di Roma. Potrebbe essere un mausoleo circolare di età
severiana. In questo si può ipotizzare un sepolcro del tipo di
quello di Gallieno sulla via Appia, il cosiddetto Torraccio del
Palombaro, con una bassa cupola su tamburo circolare.
L’attribuzione a Portunus si deve invece a
Pirro Ligorio, che aveva studiato alcune epigrafi ritrovate nella
zona tra il 1553 e il 1555 dall’allora vescovo di Porto, il
cardinale Jean du Bellay, in cui si parlava di un tempio dedicato a
Portumno e alla Fortuna Tranquilla. “PORTVMNO ET FORTUNAE
TRANQUILLAE SACRVM...”, si legge in una delle iscrizioni. L’ipotesi
era stata ripresa anche da Antonio Nibby.
Costruito in laterizio, aveva pianta rotonda.
Oggi rimangono solo due nicchioni del piano superiore, mentre il
piano inferiore risulta ancora quasi del tutto interrato. L’area è
molto suggestiva e le rovine sono spesso animate da tranquille
mandrie bovine che creano un’atmosfera da quadro d’inizio Ottocento.
Certo, una sistematica campagna di scavi potrebbe rilevare elementi
per una più precisa identificazione del monumento e di tutta un’area
che potrebbe riservare sorprese.