Suggestiva cerimonia a villa Glori |
Omaggio ai
fratelli Cairoli
Il
23 ottobre del 1867 settantasei volontari garibaldini comandati da
Enrico Cairoli -accompagnato dal fratello Giovanni - erano giunti
fino alle porte di Roma nel tentativo di suscitare un’insurrezione
armata nello Stato della Chiesa, nell’ambito della campagna
Nazionale dell’Agro Romano del 1867 che si concluse con la sconfitta
di Mentana. I rivoluzionari, discesi lungo l’Aniene, avevano
risalito i monti Parioli e avevano raggiunto la vigna Glori. Qui
resistettero eroicamente alle truppe pontificie accorse in
gran numero per contrastare la loro iniziativa. Il terribile
conflitto vide contrapporsi al disperato valore dei volontari la
spietata ferocia dei pontifici, nel clima di forte tensione emotiva
causato dall’attentato del giorno precedente alla caserma Serristori.
Enrico cadde colpito a morte, Giovanni fu ferito gravemente, ma
riuscì a raggiungere la casa del vignaiolo, dove, insieme con altri
compagni, poté ricevere le prime cure. Gli assalitori furono
costretti a retrocedere, spaventati dall’audacia dei volontari e
convinti che questi fossero solo l’avanguardia di un corpo si
spedizione assai più nutrito. Quando tornarono, in forze, trovarono
solo i feriti e quei pochi che erano rimasti con loro.
L’evento è stato commemorato lo scorso 24 ottobre con una suggestiva
cerimonia a villa Glori, presso il piazzale del Mandorlo,
organizzata dall’Istituto Internazionale di Studi "Giuseppe
Garibaldi" e dall’Associazione Nazionale Garibaldina, presieduta da
Maria Antonietta Grima Serra. Erano presenti autorità militari e
civili, Associazioni d’Arma e Associazioni Risorgimentali della
Capitale.
La
banda musicale del Corpo della Polizia municipale di Roma ha
eseguito gli inni risorgimentali e di rito durante la deposizione
della corona.
Gli
onori militari sono stati resi dal picchetto armato fornito dal
Reparto della Cavalleria "Lancieri di Montebello".
Il
prof. Franco Tamassia, direttore dell’Istituto Internazionale di
Studi "Giuseppe Garibaldi", ha tracciato un preciso quadro storico
degli eventi culminati nel fatto d’armi di Vigna Glori, mentre Maria
Antonietta Grima Serra ha rievocato le figure dei fratelli Cairoli.
Della madre degli eroi, Adelaide Bono Cairoli, ha parlato la
giornalista Cinzia Dal Maso. "Se in un primo momento il giudizio
storico sulla figura di Adelaide – ha spiegato - fu quello di madre
dolorosa, in seguito la lettura dei carteggi e ulteriori ricerche
hanno dimostrato la sua potente personalità, baricentro sentimentale
e ideologico di tutta la famiglia. La donna, che si teneva
perennemente informata con la lettura di fogli o articoli
patriottici, organizzava anche riunioni politiche celate sotto il
nome di incontri culturali dell’Accademia Musicale".
di
Annalisa Venditti
24 ottobre 2013 |
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