Il
19 agosto del 14 d. C. si spegneva a Nola l’uomo che aveva cambiato
il corso della storia. I sudditi del suo vasto impero piangevano
colui che aveva permesso di superare le guerre civili ed era
diventato autore del nuovo stato. Augusto fu un personaggio
eccezionale: nessuno ebbe più successi di lui in guerra, o più
misurato in tempo di pace, come sosteneva nel suo Breviarium lo
scrittore Eutropio.
Poco
prima di morire chiese uno specchio e volle essere pettinato. Poi
domandò agli amici che avesse ben rappresentato il mimo della sua
vita. Si diede risposta da solo: "Se il gioco vi è piaciuto
applauditemi e tutti con gioia accompagnatemi". L’ultimo pensiero fu
per Livia, la donna che aveva amato e gli era stata compagna e
complice. Era presente anche il figlio di Livia, Tiberio, nelle cui
mani tra poche ore sarebbe passato l’Impero.
In
attesa del bimillenario della sua morte, fino al 9 febbraio 2014 le
Scuderie del Quirinale dedicano ad Augusto una grande mostra ideata
da Eugenio La Rocca, a cura di Claudio Parisi Presicce, Cécile
Giroire e Daniel Roger, in associazione con i Musei Capitolini di
Roma, la Réunion des musées nationaux - Grand Palais con Musée du
Louvre di Parigi.
La
mostra riunisce insieme per la prima volta l'Augusto pontefice
massimo da via Labicana del Museo Nazionale Romano e l'Augusto di
Prima Porta dei Musei Vaticani. Quest'ultima statua è messa a
confronto con il suo modello classico, una copia del celeberrimo
Doriforo di Policleto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli,
canone per eccellenza della perfezione scultorea di età classica.
Proveniente da Atene e per la prima volta in Italia, è inoltre
possibile ammirare parte della statua equestre in bronzo
dell'imperatore restituita dal mar Egeo, mentre proviene da Meroe,
in Nubia, uno splendido ritratto bronzeo del British Museum.
Fu
proprio il difficile equilibrio nei rapporti con il Senato e con la
vecchia tradizione repubblicana ormai esanime, unito ad un
eccezionale carisma e a un consumato senso dell'opportunità
politica, a fare di Augusto uno dei personaggi più straordinari del
mondo antico e a rendere la sua figura ancora di grande attualità.
La personalità di un sovrano di pace, celebrata nella quarta Ecloga
di Virgilio e nel Carme Secolare di Orazio come iniziatore di una
nuova era, giungeva ad inaugurare un nuovo mondo dopo oltre un
centinaio di anni di scontri sanguinosi e di lotte politiche senza
esclusione di colpi. Si può comprendere come a dominare la scena
fossero introdotti concetti come pax, felicitas temporum, pietas:
esempio tipico di questo clima di prosperità sono i rilievi Grimani,
con le loro l'immagini idilliache e il riferimento alla maternità.
Si tratta di lastre di marmo bianco a grana fine, pertinenti
originariamente la decorazione di una fontana, in cui sono
raffigurate femmine di animali - cinghiali, leoni, pecore -
nell'atto di allattare i loro cuccioli.
Ai
gruppi scultorei, espressione di una nuova classicità, si affiancano
grandi documenti di artigianato artistico, come una nutrita
selezione di argenti dal tesoro di Boscoreale, eccezionalmente
prestato dal Museo del Louvre di Parigi, e magistrali
rappresentazioni del potere delle immagini nel mondo antico come i
preziosissimi cammei di Londra, Vienna e del Metropolitan di New
York, utilizzati in qualità di dono personale da parte dei membri
della famiglia imperiale.
A
conclusione della mostra, l'inedita ricostruzione di 11 rilievi,
oggi divisi tra la Spagna e l'Ungheria, dell'edificio pubblico
eretto in Campania dopo la morte di Augusto, dove è narrato con
grande efficacia uno scontro navale della battaglia di Azio, che nel
31 a.C. mise fine alla guerra civile con Marco Antonio aprendo la
strada al definitivo trionfo di Ottaviano, a cui il Senato, nel 27
a.C., avrebbe conferito il titolo di Augusto, dal verbo "augere",
ossia accrescere. Il suo principato, durato oltre 40 anni, fu il più
lungo della storia di Roma. La sua immagine pubblica sarebbe
cambiata profondamente nel corso dei decenni: uomo di azione rapida
e fulminea, condottiero alla maniera dei sovrani ellenistici, in
nudità eroica alla maniera greca, poi composto padre della patria e
sacerdote massimo.
La
mostra è sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e dal
Ministero della Cultura e della Comunicazione Francese.