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Non solo foto in mostra al Palazzo delle Esposizioni

La grande avventura del National Geographic

C’è tempo fino al 2 marzo 2014 per visitare, al palazzo delle Esposizioni di Roma (via Nazionale 194), una mostra straordinaria, che racconta attraverso la suggestione delle immagini fotografiche la vita del nostro pianeta. E’ "La grande avventura", che celebra i centocinquanta anni nel mondo e i quindici in Italia del National Geographic.

Il curatore Guglielmo Pepe prende a prestito le parole di Fosco Maraini, scrittore, fotografo, viaggiatore-pellegrino, etnologo: "Poter gettare ponti che scavalchino millenni, continenti, civiltà, raggiungere esseri umani che lingue, scritture, leggi, costumi, fedi diverse parrebbero dividere inesorabilmente da noi, e scoprire invece che ci sono similissimi - quasi dei fratelli - ecco un insigne piacere". In effetti la Society ha offerto a milioni e milioni di persone l'occasione di scoprire il Mondo nella sua immensità, ma Pepe ritiene che il più significativo contributo riguardi la possibilità di conoscere direttamente tutti i viventi della Terra e in primo luogo le genti.

L’esposizione ripercorre attraverso centoventicinque foto la vita di una rivista unica nel suo genere, capace di affascinare, interessare, stupire. Sono i reportage da tutto il mondo, le storie di donne, bambini, anziani, di culture diverse, di climi inospitali e lussureggianti foreste, di città caotiche e di paesaggi incantati.

Come sottolinea Pepe, sono in molti a ritenere il National Geographic  una rivista di fotografia. Ma lo è solo in parte, poiché ogni mese pubblica articoli di studiosi, ricercatori e giornalisti di prima qualità, che ci permettono di conoscere i più vari ambienti naturali e di capire la vita animale, le particolarità degli habitat, la bellezza e le difficoltà di tante specie, alcune delle quali rischiano l'estinzione.

Nel febbraio del 1998 la più famosa rivista del mondo arrivava anche nelle edicole del nostro Paese, in lingua italiana: è stato subito un successo che ancora dura e si accresce, grazie anche a una competente redazione e alle foto dei migliori professionisti italiani. Allora sotto agli occhi dei lettori si snodano le tappe di un lunghissimo viaggio che tocca gli angoli più belli e suggestivi della penisola: città e paesi piccoli e grandi, con le loro bellezze artistiche o paesaggistiche, ma anche con le loro criticità. E’ un patrimonio culturale, quello italiano, straordinario ma anche fragile e troppo spesso vittima di incuria e di abbandono. Ma la rivista indaga anche i luoghi più nascosti e segreti, come ha già fatto per il sottosuolo di Roma e di Napoli.

Alla rivista, poi, in questi anni si sono affiancate un gran numero di pubblicazioni collaterali, alcune delle quali realizzate esclusivamente dalla redazione, come la serie dedicata ai grandi fotografi o lo speciale su Cinecittà. Dal 2010, poi, anche il National Geographic Italia ha il suo sito (www.nationalgeographic.it), tra i più cliccati dai navigatori del web del nostro paese.

Quella del Palazzo delle Esposizioni è molto più che una classica mostra di fotografie: oltre ai pannelli espositivi ci sono anche touch screen e schermi televisivi.

L’esposizione è completata da un catalogo di 162 pagine, allegato al Magazine di ottobre o nel bookshop della mostra a 9,90 euro. "Più che un catalogo – conclude Pepe - somiglia a un libro di storia: con immagini e parole focalizza momenti salienti, tappe importanti, volti significativi, protagonisti umani e animali. E se riuscirete ad apprezzare il lavoro svolto, sarà anche merito del Palazzo delle Esposizioni di Roma che per la sesta volta mette a disposizione i suoi preziosi e affascinanti spazi per un evento culturale di National Geographic. Non so se vedendo la mostra potrete cogliere un altro messaggio. Ma c'è, ed è questo: noi siamo gli esseri più intelligenti del Pianeta, però non i migliori. Dobbiamo avere maggior rispetto nei confronti degli altri esseri viventi, perché il destino di Madre Terra è in primo luogo nelle nostre mani. Non ci è permesso di ignorare, o fingere di ignorare, che non siamo i padroni. Ricordiamoci che il patrimonio che abbiamo a disposizione non è inesauribile. Dunque se dopo la mostra vedrete con occhi diversi - più empatici, più comprensivi - tutte le specie viventi, sarà missione compiuta. E vorrà dire che la speranza di avere un mondo migliore è ancora viva".

di Alessandro Venditti

07 novembre 2013

 

 

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