L’evento, strutturato in relazioni, seminari e workshop pratici, è
stato pensato per fare il punto e per offrire nuovi spunti di
riflessione e formazione su un mestiere ormai molto diffuso anche
nel nostro paese. "Una professione – spiega Rosy Ciulla –
dove troviamo spesso molta improvvisazione, che va a discapito di
chi lavora con competenza e serietà. Per questo vanno offerti gli
strumenti giusti. Oggi ci sono. E’ una rete a cui, alcune di noi,
agli inizi, quando dovevi inventarti tutto, non hanno potuto
attingere". Molte le lezioni proposte dedicate alla
comunicazione, al management e al marketing, aspetti fondamentali in
un mestiere in cui bisogna interpretare, capire e realizzare il
sogno dei sogni, ovvero il giorno del matrimonio. Su questi
argomenti sono intervenuti esperti come Antonello Bove, Francesco
Perrone, Roberto Venturini e Sara Laveglia. Dalla scelta del trucco
a quella dell’abito giusto, dal catering perfetto agli abbinamenti
indicati tra vino e cibi, dalle regole delle nozze ebraiche a la
scelta di una città straniera per pronunciare il proprio "sì", dai
fiori alle bomboniere, dalle partecipazioni alle foto-reportage: un
panorama, quello tracciato, in cui la tradizione si fonde a nuove
esigenze e mode. Tutte, però, con un denominatore comune: rendere
indimenticabile quel giorno. "C’è chi affitta un cinema per
proiettare il filmino del matrimonio", ci racconta la fotografa
Marcella Pretolani, presente in convention con uno stand dedicato ai
suoi apprezzati lavori. "Nonostante la tecnologia digitale -
ci spiega - in tanti chiedono ancora l’album in bianco e nero",
che lei stampa con la vecchia tecnica della bacinella e su carta
pregiata. A proposito di tendenze, dal maestro William Grosso
scopriamo che alcuni sposi si rivolgono a un compositore per avere
un brano esclusivo appositamente pensato per loro e un
cd-bomboniera.
Sull’eleganza della sposa è intervenuta la stilista romana Laura
Pieralisi, giovane anima dell’omonima maison storica. Una preziosa
lezione la sua - tra sete, georgette e pizzi macramé - che ha
valorizzato e sottolineato il concetto unico di sartorialità.
"Non
c’è un trucco da sposa – ha esordito
Ilaria dall’Oco, make up artist – ma un trucco diverso per ogni
sposa". E, a quanto racconta, non mancano sposi vanitosi.
E per
rendere esclusive partecipazioni, buste, tableau e segnaposti? Ci si
può rivolgere a un calligrafo o a un disegnatore professionista.
Concetta Flore, artista specializzata in soggetti naturalistici, ha
invitato alla massima creatività, un’espressione che rende
particolare noi stessi e il nostro evento. Marta Lagna, appassionata
calligrafa, con alle spalle anni di studio all’estero, predilige il
corsivo inglese: sobrio, elegante e adatto a tutte le occasioni.
"Un segnaposto calligrafato – spiega – si trasforma in un
regalo, un oggetto-ricordo da portare via".