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Grande mostra al Complesso del Vittoriano

Omaggio a Sordi

Nella notte tra il 24 e il 25 febbraio del 1003, all’età di 83 anni, moriva Alberto Sordi. A dieci anni di distanza, la sua città rende omaggio al celebre artista con la grande mostra "Alberto Sordi e la sua Roma", ospitata al Complesso del Vittoriano dal 15 febbraio al 31 marzo 2013 e realizzata da Comunicare Organizzando: fotografie, filmati, lettere autografe, materiali audio e video, sceneggiature, installazioni, oggetti e documenti, molti dei quali inediti, provenienti dalla casa, dallo studio e dagli archivi privati.

L’esposizione, promossa da Roma Capitale in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione per il Cinema, RAI, con il patrocinio di Fondazione Alberto Sordi, Media Partner, Il Messaggero, è curata da Gloria Satta, Vincenzo Mollica, Alessandro Nicosia, che ne ha curato anche l’organizzazione generale, con Tiziana Appetito.

Il rapporto di Sordi con Roma è stato incondizionato, appassionato, sempre a cavallo tra arte e vita. La Capitale è stata il grande amore di Alberto, il luogo dove si sono intrecciati i suoi film e le vicende private di una biografia ricca di eventi e successi. Come scrive Gloria Satta, "nel romanzo sorprendente della sua vita, la storia d’amore con Roma occupa un ruolo chiave. Albertone era perdutamente innamorato della sua città. La considerava la più bella del mondo e sognava di liberarla dal traffico. Dovette limitarsi a "governarla" nel giorno del suo ottantesimo compleanno, il 15 giugno del 2000, quando il sindaco Francesco Rutelli gli affidò la fascia tricolore per 24 ore tra ali di folla acclamante. Indimenticabile. L’attore è stato il miglior ambasciatore della romanità nel mondo."

Il percorso della mostra si articola in due sezioni. Nella prima rivivono Sordi e i suoi 56 film girati a Roma con circa 20 approfondimenti che vedono esposti, molte volte per la prima volta, fotografie, album personali con rassegne stampa, copioni, oggetti utilizzati nei film. Nella seconda sezione vengono proposti i momenti più significativi della vita dell’attore a Roma: la sua casa, il suo studio, l’addio alla lira, il suo particolare e personalissimo rapporto con Giovanni Paolo II. E quasi a chiudere questo cammino ideale tra film e vita, finzione e realtà, ci sono le toccanti immagini dell’omaggio di cinquecentomila persone alla camera ardente allestita per lui in Campidoglio e del funerale a San Giovanni in Laterano, a cui parteciparono in duecentocinquantamila.

A illustrare il rapporto di Sordi con Roma contribuiscono in misura determinante i numerosi articoli scritti dall’attore tra il 1988 e il 2002 su "Il Messaggero", che spaziano tra i più disparati argomenti: costume, vita quotidiana, ricordi personali, aneddoti legati alla carriera, riflessioni acute, garbate denunce. Attraverso le pagine del giornale, l’attore stabilisce un dialogo affettuoso e arguto con la città, da lui considerata la più bella del mondo malgrado il traffico, le difficoltà della convivenza, i mutamenti intervenuti negli anni.

di Cinzia Dal Maso

13 febbraio 2013

 

 

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