E
se Freud avesse scoperto la psicanalisi mentre si trovava in Italia? A questa
domanda daranno risposta i lavori di un convegno promosso dalla sezione di
Orvieto della Fidapa, che si terrà nella città umbra dal 18 al 21 aprile
prossimi. Nella Sala Consiliare e nel Palazzo dei Sette, psichiatri, psicologi,
storici dell’arte, archeologi e giornalisti analizzeranno "I soggiorni di Freud
ad Orvieto" per capire se davvero - come da più parti emerge - Freud ebbe
l’intuizione della Psicanalisi nel 1898, quando entrò nella Cappella di San
Brizio del Duomo di Orvieto e contemplò gli affreschi con soggetti apocalittici
di Luca Signorelli.
"Il convegno
– spiega la dott.ssa Anna Maria Meoni, primario psichiatra e presidente della
sezione di Orvieto della F.I.D.A.P.A. - è articolato in moduli scientifici e
didattici che cercheranno di focalizzare il punto oggetto di studio: ovvero
quale influenza abbia avuto in Freud la visione nel 1897 degli affreschi di Luca
Signorelli nella elaborazione della Psicanalisi, così come si strutturò, dopo il
soggiorno di Freud ad Orvieto e così come compare nella prima pubblicazione
della "Psicopatologia della vita quotidiana" nel 1898 e de "L’interpretazione
dei sogni" nel 1899. Abbiamo puntato sulla multidisciplinarità dei contributi
proprio nella speranza che questa sinergia di competenze porti a conclusioni
soddisfacenti".
La prima sessione
dei lavori è dedicata a inquadrare il Novecento e la nascita della Psicoanalisi.
La seconda sessione ha l’intento di approfondire arte e religione nel pensiero,
negli affetti e nella cultura di Sigmund Freud, con particolare attenzione al
risultato che ebbe in lui l’incontro con tema del "finimondo". Sarà dedicata
attenzione alla lettura dei carteggi di Freud, con un excursus sulle tecniche e
la capacità di ricostruire una storia dalla documentazione frammentaria della
quale si dispone.