L’11
ottobre del 1962 papa Giovanni XXIII con una solenne cerimonia
all’interno della Basilica di San Pietro apriva ufficialmente il
Concilio Ecumenico Vaticano II. Intervennero quasi 2500 fra
cardinali, patriarchi e vescovi cattolici provenienti da tutto il
mondo. Il più anziano di loro era monsignor Alfonso Carinci, 100
anni, italiano, il più giovane il monsignore peruviano Alcides
Mendoza Castro, di 34 anni.
Nel
cinquantesimo anniversario di quello storico Concilio, oggi alle ore
17,00, nella sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini, in
Campidoglio, avrà luogo la presentazione del libro dell’Arcivescovo
Agostino Marchetto dal titolo: "Il Concilio Ecumenico Vaticano II.
Per la sua corretta ermeneutica".
Interverranno, dopo il saluto del prof. Don Giuseppe Costa, S.D.B.,
Direttore della Libreria Editrice Vaticana, e del dott. Giuseppe
Lepore, presidente del Centro Europeo del Turismo e della Cultura,
che ha organizzato l'evento, Sua Eminenza il Sig. Card. Agostino
Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, il
prof. Andrea Riccardi, Ministro per la Cooperazione Internazionale e
l'Integrazione, Sua Eminenza il sig. Card. Raffaele Farina,
Bibliotecario Emerito di S.R.C., e l'on. Giuseppe Pisanu, Presidente
della Commissione Parlamentare Antimafia. Coordinerà la
presentazione il prof. Giovanni Maria Vian, direttore responsabile
de "L'Osservatore Romano." Sarà presente l'Autore.
A
proposito dell'ermeneutica conciliare, il biglietto d'invito
all'avvenimento riporta il seguente breve passo del discorso di papa
Benedetto XVI alla Curia Romana del 22 dicembre 2005: "Da una parte
esiste un'interpretazione che vorrei chiamare 'ermeneutica della
discontinuità e della rottura'; essa non di rado si é potuta
avvalere della simpatia dei mass-media, e anche di una parte della
teologia moderna. Dall'altra parte c'é 'l'ermeneutica della
riforma', del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto
Chiesa; è un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo
però sempre lo stesso, unico soggetto del popolo di Dio in cammino.
L'ermeneutica della discontinuità rischia di finire in una rottura
tra Chiesa preconciliare e Chiesa postconciliare". Le gradi linee
dell'opera in parola sono: Contrappunto per una giusta ricezione,
Prospettive ermeneutiche in recenti opere sui Papi conciliari,
Prospettive ermeneutiche da alcune fonti conciliari private,
Ermeneutica della rottura, Ermeneutica della rottura nella tendenza
tradizionalistica, Ermeneutica della riforma nella continuità.
Questo
nuovo volume dell'Arcivescovo Marchetto segue quello da lui
pubblicato nel 2005 - sempre presso la Libreria Editrice Vaticana e
anch’esso presentato in Campidoglio - dal titolo: "Il Concilio
Ecumenico Vaticano II. Contrappunto per la sua storia".
L'Arcivescovo Agostino Marchetto, segretario emerito del Pontificio
Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, è nato a
Vicenza nel 1940. Laureato in Diritto Canonico e licenziato in
Teologia, è diplomato in Teologia Pastorale e ha frequentato la
Pontificia Accademia Ecclesiastica. Discepolo dei professori M.
Maccarrone e G. D'Ercole, e legato, oltre che da amicizia, per
comuni interessi storici, al prof. G. G. Meersseman, O.P., Mons.
Marchetto iniziò il suo cammino scientifico con la tesi di laurea
dal titolo: "Episcopato e Primato pontificio nelle Decretali
Pseudo-isidoriane. Ricerca storico – giuridica", pubblicata a Roma
nel 1971. Queste Decretali sono considerate una falsificazione
realizzata nell' 850 circa, al tempo della rinascita carolingia, di
grande importanza per lo sviluppo dell'esercizio del Primato del
Vescovo di Roma nel secondo Millennio. In servizio diplomatico della
Santa Sede per oltre sei lustri, declinata a suo tempo l'offerta di
succedere in cattedra (di Storia della Chiesa, nella Pontificia
Università Lateranense) al prof. M. Maccarrone, ha conservato
ovunque (anche durante i vent'anni trascorsi in Africa) l'amore e la
pratica della ricerca scientifica. Le circostanze di vita l'hanno
indirizzato soprattutto al genere letterario della critica,
pubblicando specialmente recensioni e note ora raccolte in questo
volume per la corretta ermeneutica del Concilio Ecumenico Vaticano
II, che si riferiscono agli anni che vanno dal 2004 a oggi. Che le
Recensioni e le Note critiche, poi, non siano un genere letterario
minore lo afferma, fra gli altri, lo stesso Cardinale A. Bea, Padre
conciliare famoso. Esso, infatti, per quell'illustre studioso
biblico, "deve sempre costituire un contributo al progresso della
scienza".