Ma vediamole.
Marzia si imbottisce di psicofarmaci. Ospita in casa Debbora, romana
verace, alle prese con un romanzo horror di cui non riesce a individuare il
protagonista per cui decide di andare da Francesco, psicologo di Marzia,
sperando di essere aiutata. Altra ospite è Filomena, siciliana, cattolica,
fuggita dal paese per cambiare vita: cerca soprattutto un uomo che la sposi
nonostante la sua predilezione per l’aglio in cucina. Anche lei decide di
rivolgersi a Francesco - che accetta le tre pazienti avendo necessità di
lavorare - la cui vita si complica con l’arrivo dell’amico d’infanzia Andrea che
gli piomba in casa in preda alla più cupa disperazione perché abbandonato dalla
fidanzata un mese prima del matrimonio. L’abitazione-studio di Francesco è molto
piccola e le pareti non sono certo insonorizzate, per cui, nonostante la
discrezione professionale del terapeuta, l’amico si compiace di "far proprie"
le confessioni delle tre ragazze per sedurle separatamente. Le conseguenze
per Andrea però non tardano ad arrivare con effetti decisamente punitivi, mentre
per lo psicologo producono una rinascita esplosiva. Risate a non finire.
Gli attori riescono
pienamente nei propri ruoli: Francesca Nunzi - padrona di un simpatico dialetto
romanesco-borgataro - sa dare con intelligenza la giusta vivacità ad uno
stereotipo di ragazza romana che sembra uscita da un film di Verdone. Laura
Baldi, che si impone subito per il fisico che delizia gli occhi, riesce a
interpretare la figura di Marzia - eterna sognatrice - coniugando la padronanza
sulla scena con l’abilità di non imporre la sua notevole capacità di
recitazione. Carmela Ricci si rivela appieno un’attrice siciliana doc, animando
con equilibrio una Filomena che invita anche ad una riflessione sugli effetti
della cultura arcaica della Trinacria .
Veniamo agli
attori. Andrea Lolli - Francesco lo psicologo su cui rotea l’intera vicenda -
conferma di essere un attore artisticamente completo in ogni aspetto recitativo.
La sua interpretazione talvolta rimanda alla mente le scenette televisive con il
grande Paolo Panelli, però filtrate con una personale cultura teatrale. Infine,
ma non ultimo, Paolo Gasparini riesce ad interpretare una simpatica canaglia,
Andrea. In questo è dinamico e preciso nei tempi e merita i calorosi applausi
del pubblico.