Sui
tavolini old style disposti sulla riva del Tevere sotto gli alti
muraglioni sono appoggiate vecchie riviste che parlano della moda,
del costume e della vita di almeno cinquant’anni fa, album di
figurine e dischi in vinile. Qua e là le sagome di personaggi dello
spettacolo rievocano i tempi mitici del cinema e della televisione:
Alberto Lupo e Corrado, Marilyn Monroe, il colonnello Bernacca con
le sue previsioni del tempo. Sul palco, ottima musica jazz e blues
in una rivisitazione dei capolavori indiscussi del passato.
Naturalmente buona cucina: questo e molto di più è il "Vintage Café"
nello spazio estivo di "LUNGO IL TEVERE… Roma". In questa suggestiva
ambientazione si è tenuto un incontro dedicato al libro di Annalisa
Venditti "Andrea Baroni. Il cavaliere delle rose e delle nuvole" (EdiLazio,
132 pagine, 16.00 euro): un libro particolare, in cui la biografia
del protagonista si intreccia con quella dell’autrice, che incontra
un personaggio famoso per raccoglierne le memorie e si trasforma
pian piano in confidente ed amica. Baroni riannoda il filo dei
ricordi racchiusi per troppo tempo in una "cassaforte" del tempo di
cui Annalisa Venditti riesce a trovare la combinazione. E’ una
storia che parte da lontano e che parla di guerra, di amicizia e
d’amore, di coraggio e determinazione, sullo sfondo della triste
vicenda dell’internamento dei militari italiani nel lager, per
troppi anni lasciata al margine dei resoconti storici ufficiali.
Ce lo
spiega Annalisa Venditti: "Con il proclama pronunciato dal generale
Pietro Badoglio, l’8 settembre del 1943 l’Italia si ritirava
ufficialmente dal secondo conflitto mondiale, annunciando
l’Armistizio concluso con gli anglo-americani. Il re Vittorio
Emanuele III e il generale Badoglio, fuggiti a Pescara e da qui a
Brindisi, lasciavano senza ordini tutti i reparti italiani. Migliaia
di nostri militari, ormai allo sbando, nei giorni seguenti venivano
fermati, catturati e disarmati dalle truppe tedesche. Chi si rifiutò
di aderire al Terzo Reich e, dopo la sua costituzione, anche alla
Repubblica Sociale, conobbe la tragedia della prigionia. Inviati nei
lager disseminati sul territorio europeo controllato dai tedeschi,
vennero catalogati, su ordine di Hitler, con la qualifica di IMI,
ovvero militari italiani internati. Con questa formula furono
sottratti alla tutela e all’assistenza della Croce Rossa
internazionale e alle garanzie della Convenzione di Ginevra...Fu
questa la sorte di più di 600.000 uomini che, nei lager nazisti,
combatterono contro la fame, la malattia, la disperazione: vite
talvolta spezzate dai bombardamenti, dalla violenza dei carcerieri,
dalla denutrizione e dalle scarse condizioni igieniche. Ma la loro
fu, soprattutto, un’altra Resistenza, ugualmente coraggiosa,
determinata, soltanto meno nota e onorata".
Andrea
Baroni fu uno di quei 600.000 italiani. Le privazioni, però, non lo
piegarono mai e l’idea della fuga fu un suo pensiero costante, fin
quando non riuscì a metterla in atto. Il libro di ripercorre le
tappe della prigionia, ma anche gli incontri fatti durante il lungo
percorso verso casa, a cominciare da quello con una giovane donna
innamorata, come un raggio di sole tra le macerie di una Germania
distrutta dai bombardamenti. In quel periodo qualcuno chiamò Baroni
"il cavaliere delle rose". Ma lui sarebbe diventato in seguito anche
"il cavaliere delle nuvole", come lo ha definito la Venditti: uno
dei personaggi più seguiti della nostra televisione, quello che per
molti anni ha annunciato agli italiani quale sarebbe stato il tempo
del giorno seguente.
Sul
palco del "Vintage Café", Mariolina Palumbo, psicologa,
psicoterapeuta e volto noto agli spettatori di programmi televisivi,
ha analizzato alcuni aspetti del libro, soprattutto l’importanza dei
ricordi e il metodo e la costanza con cui Annalisa Venditti è
riuscita a farli riaffiorare. La Palumbo, del resto, può essere
considerata una vera esperta dei ricordi, soprattutto di quelli dei
suoi pazienti. E’ infatti protagonista di un’importante iniziativa:
ha creato a Roma il Centro di Psicologia e Psicoterapia
Contemporanea, che gestisce e dirige, sovrintendendo a tutti i
servizi.
La
giornalista e scrittrice Cinzia Dal Maso ha ricordato gli studi
dell’autrice sulla vicenda degli IMI, da cui sono scaturite anche
alcune mostre, che hanno dato modo ai loro visitatori di conoscere
gli schizzi e i disegni eseguiti nei lager dai prigionieri, in una
sorta di fuga della mente al di là dei reticolati e dei fili
spinati.