Gli
Etruschi amarono moltissimo il vino, che allietava i loro sontuosi
banchetti. Già dalla fine del IX secolo a.C., giungevano nel
territorio veiente, provenienti dall’area euboica, vasi greci con i
quali doveva essere stato importato del vino, usati poi come
elementi di corredo nelle tombe di personaggi di rango. Fino alla
metà del VII secolo a.C., però, il vino rimaneva un prodotto esotico
e alla portata di pochi.
La
produzione di vino locale comincia nell’ultimo quarto del VII secolo
a.C., anche grazie alle grandi masse di servi su cui poter contare
per la coltivazione della vite. Venivano usati sempre più
frequentemente grandi servizi da simposio in bucchero. A Cerveteri e
Vulci sono state localizzate botteghe che realizzavano i contenitori
da trasporto della bevanda.
Anche
le fonti letterarie garantiscono la bontà e la diffusione dei vini
etruschi, certamente risultato di una lunga esperienza nell’innesto
delle viti e nella creazione di ibridi. Dionigi di Alicarnasso li
paragonava al falerno e a quelli dei colli romani, mentre Ateneo
conferma che erano conosciuti e apprezzati anche in Grecia. Tra i
più rinomati erano quelli di Luni, di Gravisca, di Adria e di
Cesena. Plinio il Vecchio ricorda l’uva di Todi, quella di Chiusi,
impiantata anche a Pompei e nell’area del Vesuvio, i vini di Pisa,
di Adria, Gravisca, Statonia e Luni. A Caere Marziale ricorda la
presenza di vini di qualità.
Gli
Etruschi, dal canto loro, preferivano per i banchetti alcune qualità
di moscato, il cui sapore era gradito alle api, da cui derivava un
vino dolce che dava facilmente alla testa.
Dal 3
al 5 agosto torna a Tarquinia DiVino Etrusco, ormai alla sua sesta
edizione. La manifestazione, patrocinata dalla Regione Lazio, vuole
creare un’identità riconoscibile e apprezzata nell’ambito del
turismo enogastronomico, coinvolgendo le dodici città-stato che
costituirono la dodecapoli, una potente alleanza di carattere
economico, religioso e militare. In un itinerario del gusto e del
piacere tra le vie e le piazze più caratteristiche del centro
storico, le migliori aziende di Tarquinia, Arezzo, Bolsena,
Cerveteri, Chiusi, Cortona, Orvieto, Perugia, Piombino, Veio,
Volterra e Vulci proporranno le loro eccellenze. Il visitatore sarà
così accompagnato in un viaggio sensoriale per scoprire e amare le
note profumate e i riflessi dei vini bianchi e rossi più pregiati
dell’antica Etruria. Degustazioni di prodotti tipici, convegni,
visite guidate, concerti, esibizioni di artisti di strada e
spettacoli saranno gli ingredienti di una tre giorni tutta da
vivere. Tarquinia sarà il cuore di un territorio che s’identifica
nel comune passato etrusco e nel saper portare a picchi di altissima
qualità la produzione vitivinicola. DiVino Etrusco è un evento
organizzato dal Comune di Tarquinia, con il contributo economico
della Camera di Commercio di Viterbo e della Provincia di Viterbo e
con la collaborazione dell’Università Agraria di Tarquinia e
dell’associazione Tarquinia Viva.