Cazzolla è artista
generoso e nel colore, inteso come un magma dall’altissima capacità espressiva,
investe tutta la potenza delle sue opere. Il movimento è l’altra fonte di
energia che si scatena dalle composizioni. Siano paesaggi, interni o
composizioni di fiori promanano un dinamismo con evidenti richiami all’opera di
Van Gogh e a quella di Chagall, pur in un linguaggio del tutto originale e
nemico di vuote imitazioni. L’acrilico si fa lucente nelle opere esposte, tanto
da richiamare l’effetto di certe maioliche italiche. La suggestione procede e si
rafforza grazie alla predominante presenza del blu, del verde e del giallo.
L’estate sembra non
abbandonare le opere di Cazzolla. I grigiori dell’inverno sono fantasmi ormai
combattuti e annientati dal nostro artista. La stagione più calda e più solare è
il fondale del suo regno.
La mostra, curata
da Salvatore Tuzzolo, è un percorso ben strutturato per avvicinarsi all’opera di
un artista profondamente legato alle sue origini mediterranee. L’olivo del
Salento è la sua pianta totemica, robusta e forte espressione di una cultura
millenaria, baciata dal mare e illuminata dal sole. Contemplando questo incanto
della natura, come se fosse sempre e comunque una sorpresa della vita, Cazzolla
racconta al pubblico il suo viaggio di uomo e di artista. In questo divenire si
colloca la sua ricerca, il suo entusiasmo espressivo, figlio di un istinto che
non si placa e si evolve su se stesso, tale all’onda del mare o al soffio del
vento.