"La banda Panici al tramonto dello Stato
Pontificio"
La
piaga del brigantaggio nelle terre dello Stato della Chiesa è stato un fenomeno
vasto e complesso, ancora in parte da studiare e approfondire. Per chi ne
volesse sapere di più, c’è il bel volume di Adriano Sconocchia, "La banda Panici
al tramonto dello Stato Pontificio" (Gangemi editore, 192 pagine), in cui
vengono ricostruiti abitudini e costumi di una delle più efferate bande di
briganti, attiva tra il 1866 e il 1868 nel territorio delle province di Velletri
e Frosinone, che nel 1867 aveva rapito sulla strada per Cori il piccolo Ignazio
Tommasi, di appena 11 anni. Sconocchia – laureato in Lettere presso l’Università
La Sapienza con un corso di studi in Storia moderna e contemporanea - ripercorre
giorno per giorno la vicenda del tragico rapimento attraverso una fitta
corrispondenza rinvenuta in un archivio familiare e per mezzo dei rapporti delle
diverse gendarmerie. "Dallo spunto iniziale di questa ricerca – spiega l’autore
– ho dovuto necessariamente spostare l’obiettivo sulla storia della banda
Panici. Questo brigante ha segnato per lungo tempo la storia del territorio di
Cori, tanto è vero che fino a qualche decennio fa, tra la popolazione anziana
della cittadina dei Lepini, era ancora in uso il modo di dire ‘ma chi sei,
Panici?’, per indicare ragazzi dal carattere eccessivamente vivace o persone
d’indole cattiva".
"La vicenda del
rapimento – aggiunge Sconocchia – sebbene sia caratterizzata da un aspetto
prevalentemente familiare e intimo, si interseca con il clima politico generale
condizionato dalle gesta dei garibaldini e con la vita sociale di una provincia
rurale dello Stato Pontificio nei suoi ultimi anni di vita".
di
Cinzia Dal Maso
11 gennaio 2012 |