Novanta
foto in mostra ai Mercati di Traiano |
Sulla via della Seta
La
Via della Seta, che iniziava in Cina e si sviluppava verso l’Europa,
può essere considerata una delle aree comuni del patrimonio
culturale dell’umanità, lungo cui viaggiavano religioni, scoperte e
credenze. Si intersecava con città storiche come Samarcanda,
Istanbul e Roma ed è stata una solida base per il dialogo
interculturale che anche oggi si cerca di sviluppare.
Dalla
lettura dei grandi viaggiatori del passato e dalla consultazione di
tutti i libri scritti sulle Vie della Seta, prende avvio uno
straordinario progetto: attraversare la Via della Seta con una
carovana di cammelli. Un’idea – dice il capo carovaniere
Arif A şçi
– apparentemente impossibile, ma l’unico modo per sentire
concretamente il peso della storia dentro di noi. Per oltre un anno,
i viaggiatori hanno segnato sulle mappe le vie da percorrere,
cercando di capire perché i cammelli a due gobbe – quelli asiatici –
siano più resistenti dei dromedari, o quale sarebbe stata la
stagione più adatta per attraversare il deserto di Gobi e Taklamakan
E’ quindi iniziato il viaggio, diciotto mesi tra il 1996 e il 1997,
durante i quali i moderni carovanieri, partendo dalla Cina per
arrivare ad Istanbul, hanno percorso trenta chilometri al giorno per
un totale di dodicimila, dormito in tenda, nutrito cammelli con
piante del deserto, senza bisogno di macchine o trucchi ma solo con
l’emozione del corpo e del pensiero. Ne sono nati immagini,
suggestioni, interrogativi, in un viaggio e ritroso nel tempo, ma
senza tempo, che ora viene raccontato nella mostra "L’ultima
carovana sulla via della seta" ospitata ai Mercati di
Traiano fino al 15 aprile 2012.
L’esposizione è organizzata nell’ambito della Biennale
Internazionale di Cultura Vie della Seta, evento realizzato grazie
alla sinergia tra il Ministero degli Affari Esteri,
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e
Roma Capitale. La mostra è promossa dall’Assessorato
alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni
Culturali, con la collaborazione del Ministero
della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia,
dell’Ambasciata della Repubblica di Turchia in Italia
e dell’Ufficio Cultura e Informazioni
dell’Ambasciata di Turchia. I servizi museali sono di
Zètema Progetto Cultura.
Circa
novanta foto documentano la scientificità ma anche la magia di
questo sogno: i volti dolci e pieni delle ragazze di Tajika, i
mercati con il loro mare fluttuante, quasi ipnotico, di sete rosse,
le ombre dei carovanieri proiettate sulla sabbia del deserto, i
templi buddisti o l’ingresso superbo a Samarcanda.
Lo
spirito dei viaggiatori di allora è tornato a rivivere in queste
immagini, anche se sono solo una piccola sintesi di ciò che i
moderni carovanieri hanno visto e vissuto nel susseguirsi dei
giorni. Ma sono sufficienti per far nascere in chi le guarda il
desiderio di affidare i propri beni al dorso di un cammello,
affrontare le piste del deserto e perdersi nella Via della Seta.
di
Antonio Venditti
17 febbraio 2012 |
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