E’
stato presentato in Campidoglio, presso la Sala del Carroccio, il
volume di Valter Lori "Le mura e le porte di Roma" (Edilazio 2011,
18 centimetri, 156 pagine, illustrazioni b/n, 13,00 euro).
La
presentazione è stata introdotta da Paolo Masini. Ci sono poi stati
gli interventi di Filippo Delpino e Paolo Emilio Trastulli,
coordinati da Willy Pocino, presidente di Edilazio, scrittore di
cose romane e direttore della rivista "Lazio ieri e oggi".
L'intento del volume è aiutare il lettore non solo ad ammirare, ma
anche a comprendere cosa sono i ruderi che compaiono in vari punti
della Città Eterna, a piazza Fanti, a largo Mecenate, a largo
Magnanapoli, oppure ciò che rimane delle Mura Repubblicane ai due
lati di piazza Albania, o gli imponenti bastioni di viale Castrense,
o le mura Gianicolensi nei pressi di porta San Pancrazio. Un
intreccio di Storia che si svolge senza discontinuità dalla prima
Età del ferro sino al Novecento.
Le Mura
Aureliane e le poderose arcate degli acquedotti sono tra i più
caratteristici monumenti di Roma e del suo suburbio. I circa 19
chilometri della cinta difensiva, iniziata nel 271 d. C. per volere
dell’imperatore Aureliano, vennero realizzati rapidamente. A
testimoniare la fretta con cui furono eseguiti i lavori, sono i
numerosi edifici trovati sul percorso ed inglobati nelle mura:
l’Anfiteatro Castrense, l’accampamento dei pretoriani, la recinzione
del giardino degli Acilii, la piramide di Caio Cestio, solo per
citare i più famosi. Le mura furono a più riprese rinforzate e
riparate, soprattutto ad opera di Massenzio ed Onorio, e sono
conservate per vasti tratti.