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Una manifestazione nel segno dell’accoglienza

Associazione Mazziniana

Si è tenuta nel segno dell’accoglienza e della continuità tra passato e presente l’annuale celebrazione della Repubblica Romana del 1849 a cura della sezione romana dell’Associazione Mazziniana Italiana, presieduta dal dott. Massimo Scioscioli.

In prima fila, infatti, nella sala convegni della Federazione Nazionale della Stampa, c’era un folto gruppo di bambini della scuola Nazario Sauro, premiata per l’alto impegno manifestato nel campo dell’educazione multietnica.

L’incontro è stato moderato da Scioscioli, che ha spiegato l’importanza, per il nostro paese, di una piena accoglienza agli stranieri. L’integrazione messa in atto dalla Nazario Sauro, ha detto, "rappresenta quasi una realizzazione del sogno di Mazzini". Infatti, "non si può essere mazziniani se non si crede nell’unione fraterna tra i popoli".

Cecilia D’Elia, vicepresidente e assessore alle Politiche culturali della Provincia di Roma, impossibilitata a intervenire, ha inviato messaggio in cui ha voluto ringraziare l’Associazione Mazziniana per l’indefesso lavoro che svolge con le scuole e per l’impegno a tener viva la memoria della Repubblica Romana. L’assessore ha poi rievocato il pensiero di Mazzini, secondo il quale la patria non è territorio né sangue, ma una comune idea di futuro.

La professoressa Maria Immacolata Macioti, titolare della cattedra di Sociologia dell’Università di Roma La Sapienza, ha ricordato come Mazzini sia stato un grande educatore. Inoltre, "se fosse vissuto oggi – ha spiegato ai giovani alunni – sarebbe stato considerato un rifugiato".

E’ stata quindi la volta del dott. Ahmad Ejaz, membro della Consulta Islamica costituita presso il Ministero dell’Interno, mediatore culturale e giornalista. "Quando un immigrato parte dal suo paese – ha puntualizzato – parte soltanto il suo corpo. La sua anima lo raggiunge solo quando è integrato.

Uno speciale riconoscimento è stato consegnato al vice sindaco di Amatrice in memoria della sua concittadina Anastasia Nobili in Nassi, colpita a morte il 23 giugno 1849 da un proiettile lanciato contro Roma dall’armata francese, e alla signora Rosetta Stame, Presidente dell’ANFIM, per l’opera svolta a tutela della memoria dei Martiri delle Fosse Ardeatine. La signora Stame ha ricordato con commozione il padre perso a sei anni, Nicola Ugo, il tenore che a via Tasso e alle Fosse Ardeatine cantava per infondere coraggio ai compagni di sventura.

La manifestazione è stata conclusa da una toccante esibizione del coro della scuola Nazario Sauro, diretto dalla professoressa Nicolazzi. In un crescendo di emozioni, i giovanissimi coristi si sono cimentati in alcuni brani moderni, per passare poi al coro "Va’ pensiero, sull’ali dorate" dal Nabucco di Verdi e al "Canto degli Italiani" di Goffredo Mameli.

di Cinzia Dal Maso

18 aprile 2012

 

 

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