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Il sottosegretario Giro: "siamo alla ricerca dei fondi necessari"

Tre grandi progetti per Ostia Antica

Sono in arrivo tre grandi progetti per la riqualificazione di Ostia Antica: lo ha annunciato il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Maria Giro, durante un sopralluogo all’area degli scavi, una delle più importanti d’Italia. In questa colonia sorta alla foce del Tevere, infatti, si può seguire l’evoluzione dell’urbanistica romana e riconoscere i vari tipi di edilizia, da quella popolare - propria del ceto mercantile e piccolo borghese, con case d’affitto a più piani, anche quattro o cinque - a quella signorile, di tipo "pompeiano", fino a giungere alle ricche dimore databili tra il 230 d.C. e la fine del IV sec., ottenute grazie alla sistemazione dei piani terreni di alcune "insulae".

Gli interventi interesseranno il teatro con il retrostante piazzale delle Corporazioni, il palazzo imperiale e l’ultimo tratto del decumano massimo. Dovrebbero durare tre anni, a partire dalla fine della prossima estate, e verranno a costare 12 milioni di euro. Costruito in epoca augustea da Agrippa, il teatro venne rifatto in mattoni alla fine del II secolo da Commodo, che ne portò la capienza a 4 mila spettatori. A dispetto della sua millenaria storia, la struttura è ancora in uso, con una specifica programmazione, ma purtroppo è molto esposta agli agenti atmosferici, che ne pregiudicano la conservazione, soprattutto per la sua vicinanza al mare. Secondo Marco Morelli, direttore tecnico degli scavi, occorrerà rimuovere i blocchi di pietra più danneggiati dalle gradinate e trovare il tufo più adatto per ripararli, magari ritrovando la cava originaria. Saranno inoltre necessari interventi contro le infiltrazioni d’acqua nei corridoi.

"Bisogna pensare però anche alla promozione dell'attività culturale del Teatro", ha spiegato Giro. "Da anni questa viene gestita sempre dallo stesso concessionario, dal quale la Soprintendenza riceve un canone che deve essere alzato. Dobbiamo poi ricordare il luogo in cui siamo, particolarmente adatto al teatro classico e meno a quello più popolare".

Perciò il Ministero, il Comune di Roma, e magari anche il circuito Zetema, secondo il sottosegretario, dovranno collaborare per promuovere la struttura e trovare nuove partnership che possano diversificarne l’offerta culturale.

Per quanto riguarda il piazzale delle Corporazioni, una sorta di camera di commercio dell’antichità di eccezionale valore storico e artistico, versano in pessimo stato i suoi mosaici pavimentali in bianco e nero con vivaci scene legate all’attività portuale e mercantile di Ostia e ai suoi traffici con lontane città del Mediterraneo. "Anche loro - ha ricordato Giro - hanno bisogno di interventi". Il primo dei quali, secondo il sovrintendente archeologico di Roma, Anna Maria Moretti, "potrebbe consistere in una pulitura delle superfici. Gli ultimi fondi che il sito ha ottenuto per effettuare dei restauri sono stati - ha spiegato - i 600 mila euro del 2000".

Ma alcuni di questi mosaici, unici al mondo, rischiano persino la distruzione, a causa delle radici degli ormai enormi pini che li stanno letteralmente sgretolando. Allora, per recuperarli, andrebbero addirittura staccati e trasferiti su un nuovo supporto.

Il secondo intervento riguarderà, come ha detto Giro, il Palazzo imperiale: "una struttura che ora presenta buche, dislivelli e alcuni muri a rischio crollo, ma che spero possa presto essere aperta al pubblico. Infine è previsto anche il restauro del tratto finale del Decumano, anch’esso ricco di strutture murarie e mosaici. Ora siamo impegnati – ha continuato il sottosegretario - nella ricerca dei fondi necessari. Sono certo che riusciremo a metterli insieme attingendo da diverse fonti, compresi eventuali sponsor privati. Perchè, per esempio, non coinvolgere gli stabilimenti balneari del territorio, che ultimamente hanno anche ottenuto tanto dal governo? Una parte poi potrebbe venire dai 14 milioni di euro che abbiamo rastrellato dalle economie. Un'altra potrebbe anche arrivare dagli 80 milioni che si ricaveranno dalle accise della benzina".

"Oltre a interventi di questo tipo - ha specificato Anna Maria Moretti - il sito avrebbe bisogno anche di una manutenzione costante", mentre le figure professionali impegnate sul territorio stanno diminuendo, perchè chi va in pensione non viene sostituito.
C’è poi da decidere quale sarà la destinazione della nave romana tornata alla luce recentemente durante i lavori per il nuovo ponte della Scafa, considerando che il museo delle Navi di Fiumicino è chiuso dal 2002 per ristrutturazione.

di Antonio Venditti e Cinzia Dal Maso

17 maggio 2011

 

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