Il nuovo volume di M.
Laura Gargiulo |
Cesare Zavattini
Innovatore
e sperimentatore, Cesare Zavattini è stato un artista della macchina
da presa, nelle cui possibilità espressive ha creduto fortemente. A
questa figura poliedrica e precorritrice dei tempi Maria Laura
Gargiulo ha dedicato un volume in cui accompagna il lettore
attraverso una selezione di scritti privati, lettere, dichiarazioni
dell’Autore e colloqui dal lei intrattenuti con gli amici e stretti
collaboratori del luzzarese – come il regista e critico della storia
del cinema Carlo Lizzani e il regista Francesco Maselli –
ripercorrendo l’itinerario biografico del cineasta e offrendo il
ritratto più autentico del padre del Neorealismo. "Cesare Zavattini.
Antologia di ritratti e conversazioni" (EdiLazio 2010) è stato
recentemente presentato presso la biblioteca Casanatense. "Si tratta
di un libro che ha un taglio prettamente cinematografico - ha
spiegato Marco Onofrio, critico letterario e direttore editoriale di
Edilazio – dedicato a un uomo fuori dal comune. Zavattini voleva
rendere visibile la realtà invisibile e provava avversione per un
ambiente cinematografico che opprimeva le sue idee. I suoi film
restano aperti e inconclusi: Zavattini desiderava disturbare, voleva
che lo spettatore non avesse altra strada che fermarsi e riflettere,
come accade, ad esempio, in Ladri di biciclette. Per Zavattini – ha
continuato Onofrio – il cinema doveva essere uno strumento politico
e civile di conoscenza. Il neorealismo, inoltre, non fu solo una
questione di contenuti, ma anche e soprattutto di forme: si sfonda
la parete degli interni e il cinema sciama per le strade".
"Quello
di Maria Laura Gargiulo
– ha detto Paolo Fallai, critico del Corriere della Sera – è un
lavoro veramente straordinario condotto su un personaggio
straordinario, un artista difficile da conoscere, tante sono le cose
che ha fatto nella sua vita. Ho avuto la fortuna di incontrarlo e di
intervistarlo nella sua casa di via Nomentana, stracolma di libri e
di oggetti. Ero andato con venti domande ma gliene ho fatta una sola,
perché la risposta è durata tre ore. Il saggio della Gargiulo ha una
caratteristica rarissima: una profonda umiltà. Quando l’autrice ha
organizzato questo saggio, ha pensato anche ai ragazzi di venti anni,
che non hanno visto i film di Zavattini".
Il
volume è arricchito da una preziosa sezione fotografica con
istantanee che ritraggono Zavattini, solo e in compagnia dei
personaggi più illustri del panorama culturale del Novecento.
Antonio
Sanna, drammaturgo, poeta, attore e doppiatore, ha letto alcuni
brani del libro.
Durante
la presentazione è stato proiettato un episodio del film "Amore in
città", "Storia di Caterina", di Francesco Maselli e Cesare
Zavattini, in cui una ragazza madre nullatenente è costretta ad
abbandonare il figlio per non farlo morire di fame, per poi andarlo
a riprendere, pentita, il giorno seguente.
di
Antonio
Venditti
24 maggio 2011 |
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