Due
giganti dell’arte a confronto, due maestri del Rinascimento da conoscere e
riconoscere attraverso i loro disegni in una eccezionale mostra fino al 12
febbraio 2012 ai Musei Capitolini (Palazzo Caffarelli) curata da Pietro C.
Marani e Pina Ragionieri: "Leonardo e Michelangelo. Capolavori della grafica e
studi romani".
In esposizione
sessantasei disegni. Quelli di Leonardo provengono dalla collezione della
Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, quelli di Michelangelo dalla
Fondazione Casa Buonarroti di Firenze.
L’evento, sotto
l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, promosso da Roma
Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico -
Sovraintendenza ai Beni Culturali - Commissione Cultura, Ministero per i Beni e
le Attività Culturali, Arcus S.p.a., Regione Lazio e Provincia di Roma, è
organizzato dall'Associazione Culturale Metamorfosi e da Zètema Progetto
Cultura.
La mostra parte dai
capolavori grafici delle due collezioni, per considerare l’attività romana dei
due artisti, indagando nel contempo passioni e personali interessi dei Maestri,
come la pratica di cantiere per Michelangelo e l’ottica per Leonardo.
La sezione
iniziale, "Capolavori tra Capolavori", fornisce un’occasione davvero rara e
imperdibile di riflessione su due artisti spesso considerati rivali, che invece
sempre guardarono l’uno all’opera dell’altro con grande e reciproco interesse.
Se Leonardo, poi, pur con le sue aperture e innovazioni grafiche e concettuali
verso il futuro, conserva molto della sua educazione quattrocentesca,
Michelangelo vive completamente nelle problematiche e nelle contraddizioni
artistiche e spirituali di pieno Cinquecento.
Nove capolavori di
Leonardo documentano l’attività nel campo delle invenzioni meccaniche, dell’arte
e dell’architettura militare, dell’idraulica e nello studio della geometria, del
volo degli uccelli e del volo meccanico, offrendo una panoramica esemplificativa
del vasto raggio delle sue ricerche. A questi fanno da contraltare i nove più
celebri disegni di Michelangelo della Collezione della Casa Buonarroti, come il
celebre "Nudo di schiena" riferibile alla Battaglia di Cascina, l’enigmatica
"Cleopatra", la "Testa di Leda", forse il più bel volto tra quelli disegnati da
Michelangelo.
Interamente
dedicata al soggiorno romano di Leonardo la sezione "Appunti su Roma e studi
romani di Leonardo", che affronta diversi aspetti in altrettante sotto-sezioni:
l’amore per "l’Antico", per l’"Architettura" (in cui gli studi leonardeschi
toccheranno anche un soggetto, la Basilica di San Pietro in Vaticano, poi
affrontato da Michelangelo in prima persona), l’interesse per "Specchi, Ottica e
Geometria", l’attenzione per i "Disegni di figura".
Quindi il percorso
della mostra conduce il visitatore alla sezione che approfondisce il lavoro di
Michelangelo attraverso le sotto-sezioni "Michelangelo: utopia e pratica di
cantiere" e "Michelangelo notomista" e un nucleo di fogli romani su
"Michelangelo, Cappella Sistina e Cappella Paolina".
Completano la
rassegna due piccole selezioni di alcune opere di particolare rilevanza create
da artisti che, nel caso di Leonardo, appartennero alla sua scuola e, nel caso
di Michelangelo, subirono la forte influenza del Maestro.
"La mostra –
spiegano i curatori - ha una struttura speculare, consentendo la possibilità di
svolgere confronti fra i modi in cui i due artisti affrontarono, da diversi
punti di vista, il rapporto con l’Antico o quello con i loro committenti romani.
Non si è trattato, in questa occasione, come altre volte è stato tentato, di
ripercorrere la vicenda relativa al lascito e alle influenze esercitate
sull’ambiente e sull’arte romani dalla presenza dei due artisti in questa città;
o di verificare l’entità nelle collezioni romane di opere riferibili ad artisti
leonardeschi o del seguito michelangiolesco. Se, da un lato, l’esistenza a Roma
di sublimi opere di Leonardo (come il San Gerolamo dei Musei Vaticani) e
di Michelangelo (dalla Sistina alla Paolina, alla cupola di San Pietro) serve da
sola a inquadrare e giustificare il nostro tentativo, l’eccezionalità di questa
mostra, e del presente catalogo, sta nello sforzo di addentrarci nelle opere dei
due Maestri dall’interno, mettendone in luce il travaglio creativo, la
complessità e, anche, la difficoltà. Si vedrà come all’origine delle loro opere
famose ci siano disegni e studi diramati e complessi che, ad esempio per
Leonardo, risultano anche di difficile e spesso ostica lettura per il loro
intrecciarsi con lunghe annotazioni; non altrimenti, un paragone si potrà
instaurare con la scrittura di Michelangelo, che risponde a esigenze e impulsi
molto diversi".