Il
23 settembre del 63 a.C. per i romani si era inaugurato un secolo
nuovo: era venuto al mondo Ottaviano, colui che avrebbe fondato lo
stato su nuove basi e posto fine alle guerre civili, acquisendo nel
27 a.C. il titolo di Augusto.
Sul
Palatino ora sembra essere stato ritrovato il luogo stesso in cui
quella straordinaria rivoluzione ebbe inizio: la casa natale di
Augusto, una dimora di età repubblicana indagata durante la campagna
di scavi appena conclusasi, diretta da Clementina Panella, docente
di Scienze dell’Antichità all’Università La Sapienza. L’attività
degli archeologi – 120 studenti non solo dell’Ateneo romano ma anche
di altre università italiane e straniere - ha riguardato tutta la
pendice del Palatino che va dalla piazza del Colosseo all’Arco di
Tito.
Nella
parte orientale dello scavo è venuto alla luce un mosaico del I
secolo a.C., in rapporto con un antichissimo santuario. Si pensa
facesse parte della dimora di Ottaviano, padre del futuro Augusto,
distrutta poi nel famoso incendio neroniano del 64 dopo Cristo.
Di
fronte alla piazza del Colosseo ci sono alcuni profondi pozzi pieni
di materiale votivo, forse da mettere in relazione con divinità
infere o con la Fortuna.
La
campagna è finanziata fino dal 2007, in varie trance di 30 mila euro
l’anno da La Sapienza e di 30 o 35 mila euro dalla Banca Nazionale
delle Comunicazioni
Nel
prossimo luglio riprenderanno gli scavi, che saranno seguiti da due
anni di studio e approfondimento. Come ha spiegato la professoressa
Panella, nell’area sono state anche scoperti resti di capanne
dell’età del ferro che permettono di estendere l’abitato
protostorico del Palatino anche a questo tratto di pendice.