Al
nuovissimo centro culturale Elsa Morante (Eur Laurentino), fino al
prossimo 24 luglio la fotografia si fa strumento di connessione non
solo tra il mondo e la sua rappresentazione, ma anche tra arti
diverse in dialogo tra loro, grazie a Stefano Cioffi, che nella
mostra "Groundscape" riesce a passare in modo rigoroso dalla musica
alle installazioni, dalla scultura ai nuovi media.
In
esposizione 16 foto, uno slide show con proiezione di 120 fotografie
accompagnate da un audio, un video di 6 minuti diretto e musicato
dall’artista. La mostra è curata dallo storico e critico d’arte
Lorenzo Canova.
Cioffi
con il suo obiettivo si avvicina a paesaggi e a terre alla ricerca
segnali sfuggenti o di tracce lasciate sull’asfalto, superando
pianure e montagne fino a ritrovare la vita metropolitana. I suoi
scatti mettono in risalto linee che sembrano comporre pentagrammi
nascosti negli spazi attraversati e vissuti nei suoi viaggi e nelle
sue giornate in città. L’artista è alla costante ricerca
dell’armonia, degli accordi, delle consonanze e delle dissonanze che
accompagnano l’ordine e il disordine del mondo, intuendo infine la
misura misteriosa che indirizza la nostra percezione nello spazio,
il canone che modifica le prospettive della visione interiore ed
esteriore del mondo e rivela la musica segreta delle cose.
Le foto
così concepite superano la semplice capacità di cogliere un dato
attimo, per raggiungere territori differenti dove il suono e
l’immagine entrano in una nuova forma di dialogo. Le forme delle
scale e delle ringhiere, le luci delle finestre, le tegole di un
tetto o i tubi di una serra, i tralicci e i cavi dell’alta tensione
o anche solo le strisce pedonali sono chiamati a comporre i segni di
un misterioso spartito nascosto e rivelato dalla macchina
fotografica.