E’
stato presentato domenica scorsa a Trastevere, presso il Laboratorio
della Individuazione di vicolo del Cedro 5, il libro di Cinzia Dal
Maso "Colomba Antonietti. La vera storia di un’eroina" (EdiLazio,
186 pagine, 12 euro). Il saggio è dedicato alla appassionante
vicenda di una giovane donna umbra che si innamorò contro il volere
della famiglia del nobile cadetto pontificio Luigi Porzi, lo sposò e
poi combatté con lui vestita da uomo, fino al tragico epilogo, che
la vide il 13 giugno del 1849 stroncata da una palla di cannone
francese, mentre difendeva la Repubblica Romana assediata dalle
truppe del generale Oudinot.
Ha
moderato l’incontro la psicologa Angela Maria Bartalotta, mentre la
psichiatra Anna Maria Meoni ha condotto una brillante analisi del
testo di Cinzia Dal Maso, soffermandosi soprattutto su quella che ha
definito "una storia nella storia": le numerose metamorfosi subite
attraverso il tempo dalla figura di Colomba Antonietti, divenuta di
volta in volta la donna che la società preferiva vedere in lei. Si
riuscì persino a mortificare il suo sacrificio riducendola a una
ragazza incosciente e impulsiva che era morta semplicemente perché
aveva deciso di andare a incontrare il marito sul campo di
battaglia. La polemica era portata avanti soprattutto da chi, come
scrive l’autrice, "non poteva ammettere in una donna azioni e
sentimenti considerati tipicamente maschili. In poche parole, una
donna non deve travalicare i limiti che le ha imposto la natura e
che sono quelli di figlia obbediente, madre e sposa fedele".
La
giornalista Annalisa Venditti, docente della Pontificia Università
Urbaniana, ha letto alcuni brani del volume, a cominciare dalle note
introduttive, in cui la Dal Maso spiega come ci sia "ancora una
storia in gran parte da scrivere, quella delle tante donne, di tutte
le classi sociali, che diedero il loro contributo alla difesa di
Roma. La storiografia ufficiale ha tentato di seppellirle sotto il
velo dell’oblio, oppure di sminuirne l’importanza". Un altro
passaggio importante del libro è quello che analizza i pochi reperti
provenienti dalla tomba di Colomba Antonietti in San Carlo ai
Catinari. "Dopo aver preso in esame questi oggetti nel loro insieme
– continua Cinzia Dal Maso – credo di poter ipotizzare che siano
stati posti con uno scopo ben preciso. Costituirebbero una sorta di
epigrafe crittografata per rendere riconoscibile il corpo anche a
distanza di molto tempo. I reperti andrebbero letti così: Colomba
Porzi (il bottone con le iniziali C.P.), moglie di Luigi (la
medaglietta con San Luigi), morta il 13 giugno (la medaglietta con
Sant’Antonio, che si festeggia quel giorno), alla Madonna dei Sette
Dolori (il medaglione)".
La
seconda parte del volume è dedicata alle donne della Repubblica
Romana, da quelle che combatterono in prima fila come Colomba
Antonietti a quelle impegnate nell’organizzazione del soccorso ai
feriti.